Actes du Colloque international “Émile Chanoux et les nationalités opprimées: Aoste, 18-20 mai 1984”

da | 20 Maggio 1984 | Monografie specifiche

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 Gli atti sono divisi in quattro parti dedicate ad altrettanti temi.

La prima, incentrata su La philosophie libératrice, comprende l’intervento di Alexandre Marc sul federalismo; la seconda affronta Le combat des nationalités en Europe Occidentale e, in particolare, fa riferimento a Svizzera, Spagna, Corsica, Gran Bretagna e Italia; la terza è dedicata a La prise de conscience valdôtaine; la quarta ha come oggetto Chanoux et la question valdôtaine.

Questi viene già evocato nella terza parte, soprattutto nell’intervento di Joseph-César Perrin, incentrato sull’idea di nazionalità valdostana. Perrin afferma che la base del federalismo chanousiano è l’uomo, il quale si organizza in organismi sociali progressivamente più grandi; vengono, inoltre, riportate le soluzioni proposte da Chanoux per la salvaguardia della comunità valdostana circa la scuola, l’economia e l’amministrazione pubblica (in questo caso viene citato anche quello che nel pensiero di Guy Héraud costituisce il V principio dell’autodeterminazione: l’autogestione).
Gli interventi di Anselme Lucat, Valdo Azzoni e Émile Humblet, raccolti nella quarta sezione, sono dedicati espressamente a Chanoux.
Lucat analizza il pensiero economico di Chanoux, evidenziando come il suo lavoro di notaio gli abbia permesso di acquisire una profonda conoscenza della Valle d’Aosta. Chanoux aveva colto i rischi dello spopolamento della montagna coniugato a una massiccia immigrazione che rischiava di stravolgerne la «fisionomia sociale» e aveva elaborato diverse proposte concrete che riguardavano, tra l’altro, l’agricoltura, il turismo, l’industria e la questione operaia. Lucat evidenzia come alla base di tutto vi fosse l’esigenza di «former des hommes qui pensent et agissent» e lamenta il fatto che le idee chanousiane siano state applicate solo in parte.
Azzoni individua nel 1948, dunque nello Statuto speciale concesso alla Valle d’Aosta, il «naufragio dell’autonomia», identificando nel 1943-1944 (fino alla morte di Chanoux) un periodo caratterizzato da un reale autonomismo influenzato dalla visione antropocentrica di Chanoux, un autonomismo che doveva nascere «dal di dentro della comunità». Senza Chanoux, ovvero senza un leader politico di una certa levatura, il regionalismo prese il sopravvento.
Infine, l’intervento di Humblet vuole essere un omaggio – quello della Vallonia – a Chanoux: Humblet spiega la contraddizione, solo apparente, tra universalismo cattolico e clero locale e pone particolare rilevanza al problema dell’informazione. Il relatore conclude affermando che è essenziale per un popolo conoscere la propria storia e propone tre suggestioni: «une pédagogie de la prise de conscience; le refus des chasses-gardées des états; l’utilisation des nouveaux outils créés».
Il convegno termina con una risoluzione che denuncia la situazione in cui si trovano le diverse minoranze europee e auspica l’attuazione del principio di autodeterminazione, richiedendo, inoltre, il rilascio di coloro che in quel momento sono in carcere per motivi legati alla militanza in favore delle suddette minoranze.

Informazioni aggiuntive

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