La lettera, inedita, di Chanoux è compresa nel Fondo donato all’Archivio storico regionale dalla vedova del notaio, Céleste Perruchon, il 9 gennaio 2002. Questa epistola era già stata riprodotta in parte da Severino Caveri nel suo En souvenir d’Émile Chanoux (ne “L’Union Valdôtaine”, 3 juin 1946) e negli Écrits del 1994, ma non era nota nella sua interezza.
Nell’introduzione, Tommaso Cappa sottolinea come la lettera indirizzata all’amico Charles Bovard sia stata scritta in un periodo difficile della vita di Chanoux, agitato da un turbamento politico e spirituale e impegnato nell’attività della Jeune Vallée d’Aoste, ma anche nella preparazione dell’esame per diventare notaio. È, inoltre, il periodo in cui Chanoux si trova a ridiscutere il suo ruolo all’interno dell’Azione Cattolica dopo i Patti Lateranensi e prende coscienza dell’inconciliabilità della sua idea regionalista con la posizione ufficiale della Chiesa.
Cappa afferma come in questa lettera, datata 8 ottobre 1929, «on peut remarquer tout son emportement, sa passion et son caractère courageux et déterminé qui le mèneront jusqu’au sacrifice extrême».
Une lettre d’Émile Chanoux
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