La Vallée d’Aoste. Biographie d’une région

da | 28 Ottobre 2004 | Altre monografie

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Opera che ripercorre duemila anni di storia valdostana. Nel settimo e ultimo capitolo (De la première guerre mondiale à l’autonomie) è narrata anche la vicenda di Émile Chanoux, dalla partecipazione al Groupe valdôtain d’action régionaliste di Joseph-Marie Alliod fino al controverso episodio dell’arresto. Per quanto riguarda l’esperienza della Jeune Vallée d’Aoste si sottolinea la dipendenza da Trèves in rapporto all’idea federalista, ma allo stesso tempo il superamento del traditionalisme clérical rappresentato da quest’ultimo, sostituito da «un modèle socio-politique en mesure d’intéresser des hommes issus de milieux idéologiques les plus variés». La posizione di Chanoux circa una possibile annessione alla Francia viene giudicata un mistero dall’autore che evidenzia come il modello del notaio fosse la Confederazione Elvetica, ma anche come non sia da escludere che, dopo il rifiuto da parte della Svizzera di accogliere la Valle d’Aosta nella sua struttura cantonale, potesse avere preso in considerazione una soluzione francese. L’arresto e morte di Chanoux sono considerati una diretta conseguenza della scomodità del personaggio che, in virtù della sua posizione marcatamente regionalista, aveva nemici anche all’interno della Resistenza. La conseguenza di questa morte fu una decisa differenziazione delle bande partigiane, che avevano perso l’elemento unificante, e un’accelerazione nel processo di avvicinamento alla Francia da parte delle formazioni autonomiste.

Informazioni aggiuntive

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Bibliografia ragionata degli scritti su Emile Chanoux

Autore

Celi Alessandro
Celi Alessandro Alessandro Celi ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Udine e il diploma di archivista paleografo presso l'Archivio di Stato di Torino. Cultore della materia presso l'Università della Valle d'Aosta, collabora alla “Rivista di Storia della Chiesa in Italia” ed è autore di studi sulla Valle e il Piemonte in età moderna e contemporanea. Dal 2010 è presidente della Fondation Émile Chanoux.

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