In questo studio sulle relazioni tra la Francia e l’Italia, la questione valdostana è analizzata nella sesta parte, dedicata al trattato di pace successivo alla Seconda Guerra mondiale. Si sottolinea l’attacco dello Stato italiano al particolarismo valdostano e la Valle d’Aosta è definita «le plus important de ces territoires français demeurés sous domination italienne».
Chanoux è presentato come il promotore della Jeune Vallée d’Aoste che, dopo l’8 settembre 1943, si trasforma in Resistenza sotto la guida dello stesso Chanoux e di Milloz. Secondo l’autore, l’opposizione tra la Resistenza valdostana, fondamentalmente annessionista, e quella italiana, frutto delle politiche di italianizzazione precedenti sarebbe all’origine della denuncia del notaio, del quale André-Fribourg traccia un breve ritratto. Viene evidenziata la sua formazione italiana, ma anche la sua volontà di «rester fidèle à la France». Gli Italiani, secondo l’autore, cercano di indebolire il suo movimento dall’interno opponendogli dei rivali e, non riuscendoci, fanno in modo di eliminarlo («ils se résolvent à la violence, enfin à l’assassinat»), alimentando in questo modo l’annessionismo del popolo valdostano («Aujourd’hui… son martyre témoigne de la pérennité de la vie française dans les vallées»). Secondo l’autore l’autonomia concessa dopo la guerra è inadeguata, come dimostrano le due manifestazioni del 18 maggio 1945 e del 26 marzo 1946. Il successore di Chanoux è, nell’interpretazione di André-Fribourg, Milloz.
L’Italie et Nous
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