A distanza di pochi anni dai fatti, questo breve saggio di Peyronel costituisce un’analisi dei quattro testi preliminari alla Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, ed è seguito dai testi stessi e dalla Dichiarazione.Peyronel sottolinea l’apporto...
Giorgio Peyronel
(Val Germanasca 1913 – Torino 2009)
Nato in Val Germanasca, Giorgio Peyronel partecipò attivamente in gioventù alla vita della chiesa valdese nel gruppo dei giovani barthiani che avevano in Giovanni Miegge la loro guida spirituale. Dopo la laurea si inserì nel mondo accademico milanese e divenne docente di chimica presso l’Università. Questa posizione gli permise di avere, nei primi anni Quaranta, frequenti rapporti con Mario Alberto Rollier e Federico Chabod e di partecipare fattivamente all’attività del Movimento Federalista Europeo, collaborando alla redazione clandestina dell'”Unità Europea”, strumento fondamentale per la diffusione delle posizioni federaliste. Nello stesso periodo, con un gruppo di docenti universitari milanesi, partecipa alla fondazione dell’Associazione Professori e Assistenti Universitari (APAU) che ha come finalità l’abolizione di ogni forma di discriminazione razziale, politica e religiosa nell’insegnamento.
Svolse un’importante funzione di coordinamento e collegamento tra il gruppo valdese e quello valdostano nel processo di redazione e approvazione della Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine e l’incontro di Chiasso si svolse a casa di Edoardo Pons, uno zio della moglie.
Tre sono gli elementi che emergono con maggior forza nelle posizioni che Peyronel sostenne con la sua proposta portata in discussione a Chivasso: l’organizzazione federalista del futuro Stato nazionale, la salvaguardia della multilinguità delle popolazioni di confine e la «tutela della debolezza» dell’economia montana. La difesa della lingua francese utilizzata da buona parte delle popolazioni delle valli valdesi, in particolare, voleva essere per Peyronel una dichiarazione di grande affetto per il mondo valdese delle valli, ma anche una forte dichiarazione di «coscienza europea» e di «rifiuto di quel nazionalismo fanatico e stupido che ha caratterizzato il ventennio fascista». (tratto dal profili biografico redatto da Gino Lusso nel volume Popolazioni alpine e diritti fondamentali. 60° anniversario della Dichiarazione di Chivasso. Torino, atti del convegno del 12 e 13 dicembre 2003, Aosta, Le Château, 2006)
Per saperne di più
www.resistenziade.eu: nel settembre 1993, Giorgio Peyronel decise di raccontare la sua esperienza della guerra sotto forma di poema in rima pubblicati su internet dal nipote.